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U strattu, il concentrato di pomodoro

Vasetto di strattu

U strattu è il concentrato di pomodoro ed è un prodotto della tradizione gastronomica siciliana. Una tradizione che si mantiene, per fortuna!

U strattu viene preparato in estate, perché serve il calore dei raggi solari per permettere alla salsa di pomodoro di asciugare. Ma andiamo per gradi.

Come si prepara u strattu?

Prima fase

La tradizione vuole che le famiglie siciliane si riuniscano d’estate, generalmente a Luglio, per preparare la salsa di pomodoro da mettere nelle bottiglie, u strattu e i pomodori secchi. La mia famiglia è una di quelle che rispettano la tradizione, quindi lo scorso Luglio abbiamo puntato la sveglia all’alba e siamo andati nella casa in campagna di mia sorella Alessandra per metterci all’opera. In realtà, quando sono arrivata io, loro avevano già pulito il pomodoro maturo contenuto in quattro cassette di plastica (di quelle da 40 litri, per intenderci). Per ottenere 1 kg di strattu occorrono circa 30 kg di pomodoro.  Comunque, sono arrivata, ho indossato un grembiule e un paio di guanti (pulire tutto quel pomodoro fa diventare le mani gialle) e ho cominciato a controllarlo. Controllarlo? Sì, vuol dire che devi togliere u piricuddu, ovvero il peduncolo della pianta, verificare che il pomodoro sia in buone condizioni e che non ci siano “ospiti” (vermi), eliminare eventuali parti andate a male. Naturalmente, in base alla quantità di pomodoro da controllare, ti consiglio di procurarti una sedia. 🪑 

Intorno alle ore 9:00 avevamo già una fame da lupi, ma per fortuna è arrivato mio padre con una borsa piena di panini. Dubito che questa sia una cosa comune, ma a noi piace moltissimo il panino con la mortadella e i peperoncini verdi sott’aceto. Che bontà!! E con questi panini non esattamente light abbiamo fatto colazione 😀

Seconda fase

Circa mezz’ora dopo abbiamo finito di selezionare il pomodoro, perciò siamo passati alla seconda fase: il lavaggio con acqua abbondante.

Terza fase

La terza fase è quella che ti fa venire l’acquolina in bocca, perché è quella in cui si cucina il pomodoro, che ti consiglio di spaccare in due o in quattro. Lo mettiamo in una pentola molto grande e lo lasciamo cuocere. Che profumo! Quando si è ristretto, lo passiamo al setaccio. Togliamo la parte destinata alle bottiglie e a quella destinata all’estratto aggiungiamo il sale, più sale di quanto metteremmo per preparare la salsa, perché u strattu è una conserva. A lavoro quasi finito è arrivato Emanuele, riposato e pronto per pranzare 🙂

U strattu è pronto!

Mio cognato mette la salsa sulle teglie
Mio cognato mentre riempie le teglie con la salsa

Dopodiché saliamo in terrazza, lo distribuiamo sulle tavole di legno oppure sulle maidde (grandi contenitori di legno rettangolari con sponde basse) oppure sui piatti in ceramica o altro e lo copriamo con lunghi pezzi di stoffa leggera; in questo modo il calore del sole raggiunge il pomodoro e lo fa essiccare, ma allo stesso tempo lo proteggiamo dagli insetti. Fare u strattu è un’operazione piuttosto lunga, infatti dura tre-quattro giorni. E non basta coprirlo e lasciarlo al sole. Bisogna mischiarlo con un cucchiaio più o meno ogni due ore, in modo che si essicchi uniformemente. Mi raccomando: la sera devi mettere al riparo l’estratto di pomodoro dall’umidità, quindi è meglio metterlo dentro casa. U strattu è pronto quando è diventato rosso scuro e si stacca dalla superficie senza lasciare macchie. A questo punto lo lasciamo riposare un paio di giorni al fresco e poi lo conserviamo dentro bocce di vetro e lo ricopriamo con alcune foglie di basilico e dell’olio di oliva, affinché si conservi meglio. Noi lo teniamo in frigorifero (ma in freezer va bene lo stesso) e lo consumiamo in inverno.

Le teglie vengono coperte per evitare il contatto con gli insetti
Le teglie sono pronte per asciugarsi. Non dimentichiamo il cucchiaio! 🙂

Consiglio

Attenzione! Ogni volta che lo usi, ricordati di ricoprirlo con olio e basilico per evitare la formazione di muffa. Puoi aggiungerlo in fase di cottura del sugo o del ragù oppure puoi diluirlo. Un’ulteriore alternativa è quella di spalmarlo su una fetta di pane, come fa mia mamma. È buonissimo.

E tu, lo hai mai assaggiato? Conosci qualcuno che lo sa preparare? Infine, hai mai sentito il detto “essiri assittatu a pignata i strattu”? Vuol dire “essere seduto comodamente senza alcuna intenzione di alzarsi” 😀

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2 commenti su “U strattu, il concentrato di pomodoro”

  1. Cara sorellina preparati per il mese di giugno/luglio 2021 che lo rifaremo. 🙂 stavolta però avremo la piccola di casa ad aiutarci ehehe

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