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Pasta alla Norma: un piatto a regola d’arte

Piatto di pasta alla Norma a regola d'arte

Arriva l’estate e qual è uno dei primi piatti più gettonati in Sicilia? La pasta alla Norma!

Mia nonna mi delizia con questo piatto tutte le domeniche estive a pranzo praticamente da una vita. Non ci crederai, ma per realizzare questa squisitezza servono pochissimi ingredienti.

Innanzitutto devi preparare la salsa di pomodoro e friggere le melanzane. Attenzione con le melanzane. Devi affettarle per lungo, ma c’è chi, invece, le taglia a cubetti. Questo è quello che fanno alcuni chef nei loro ristoranti, soprattutto per una questione di praticità e presentazione del piatto (come succede per il cannolo scomposto), però io lo ritengo un sacrilegio. Mia nonna, da catanese doc, le fa a fette e le frigge in abbondante olio d’oliva. Sì, hai letto bene. Le melanzane vanno fritte in olio d’oliva.

A questo punto puoi mettere a cuocere la pasta, che deve essere corta. Io uso i rigatoni o le cataneselle. Qualcuno azzarda con gli spaghetti, ma questa scelta non rispecchia affatto la tradizione, quindi non farlo a casa 😀

Scola la pasta e mescolala con la salsa. Aggiungi le melanzane e cospargi (senza amalgamare) con l’altro ingrediente fondamentale, ovvero la ricotta salata, prodotto tipico del Sud Italia. Guai a chi cosparge la Norma con un formaggio diverso!

Per decorare, basilico fresco.

Ricordo che tantissimi anni fa degli amici modenesi di vecchia data vennero a trovarci in Sicilia e rimasero estasiati da questa prelibatezza. Come biasimarli! Credo che la pasta alla Norma, nella sua semplicità, riesca a far venire l’acquolina in bocca a tutti 🙂

L’origine del nome Pasta alla Norma

Per anni mi sono chiesto quale fosse l’origine di questo nome. Te lo stai chiedendo anche tu? Ecco la risposta che cercavi.

La pasta alla Norma nasce a Catania e questa è l’unica certezza 😀 Eh sì, perché sull’origine del nome ci sono non una, non due, ma ben tre teorie. Cominciamo.

Nino Martoglio e Vincenzo Bellini

Si racconta che nel 1920, in via Etnea – ovvero la via principale della città –, si sia tenuto un pranzo a casa Musco-Pandolfini. Tra i commensali c’erano Angelo Musco, la sorella Anna e il marito Giuseppe Pandolfini, e Nino Martoglio. Fu proprio Martoglio che, rivolgendosi alla cuoca, esclamò “Si­gno­ra Sa­rid­da, chi­sta è ‘na vera Nor­ma!” appena sentì il profumo della portata. Ti starai chiedendo cosa c’entra Bellini con questa storia. Beh, la Norma è una delle sue opere di maggiore successo, pertanto si pensa che Martoglio abbia voluto rendere un indiretto ma sentito omaggio al grande compositore catanese.

Questa è la teoria più accreditata.

La professoressa Norma

Un’altra versione vede come protagonista la professoressa Norma, appunto. Era una giovane donna talmente bella da lasciare senza fiato, proprio come il piatto della tradizione catanese.

Una pasta a Norma

La terza e ultima teoria si collega all’espressione “a norma”, con la quale ci si riferisce a qualcosa che è stato fatto a regola d’arte.

Teorie.. Quel che conta, però, è la sostanza! Melanzane fritte, ricotta salata… Come vedi, a noi siciliani piace mantenerci leggeri anche in estate 😀

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