Ciao, oggi ti vogliamo parlare di un dolce tipico di Catania, che di solito viene consumato durante la festività dei defunti, poiché la tradizione vuole che tutti i bimbi che sono stati bravi durante l’anno ricevano dolci e regali dai “morticini” il 2 Novembre, appunto. Ma, in realtà, questo dolce lo trovi un po’ dappertutto (bar, panifici, pasticcerie, supermercati) già dalla seconda metà di Ottobre. E per fortuna ormai lo vendono anche in altre città e non solo a Catania. Stiamo parlando delle Rame di Napoli. Di Napoli, ma sono di Catania? Vediamo di capire un po’ meglio.
Cosa sono le Rame di Napoli?
Sono squisiti e morbidi biscotti al cacao ricoperti di glassa al cioccolato fondente e granella di pistacchio. Hai già l’acquolina in bocca, vero? 🙂 Per prepararle, una volta, si usavano gli scarti di pasticceria, quindi torte, pan di spagna, biscotti ecc. Siccome, però, era difficile procurarsi questi ingredienti, essi sono stati man mano sostituiti con la farina, il burro, lo zucchero, il cacao amaro, il miele, i chiodi di garofano, la cannella, la marmellata e la scorza d’arancia grattugiata. I pasticceri, tuttavia, continuano ad apportare modifiche alla ricetta, per cui potresti trovare Rame di Napoli che, sotto la glassa al cioccolato, nascondono un delizioso strato di marmellata di arance o di Nutella. Oppure, un’altra versione, è quella delle Rame di Napoli con farcitura alla crema di pistacchio.
Ma torniamo alla questione iniziale, ovvero l’origine del nome Rame di Napoli.
Esistono tre teorie in merito.
Prima teoria
Secondo la prima teoria, che è anche la meno credibile, la creazione di questo dolce si deve ad un pasticcere catanese di nome Napoli. Ora, Napoli è sicuramente un cognome diffuso in Sicilia, ma come spiegare la parola “Rame”?
Seconda teoria
La seconda teoria, invece, collega la nascita dei biscotti al periodo borbonico. La leggenda narra che, dopo il passaggio della Sicilia sotto il dominio borbonico, alcuni pasticceri di Catania avrebbero voluto omaggiare il nuovo sovrano preparando le Rame di Napoli per l’occasione. Si tratterebbe, dunque, di un atto di vassallaggio.
Terza teoria
La terza e più accreditata teoria è anch’essa legata al periodo della dominazione borbonica, ma la storia è diversa. Con l’annessione del Regno di Sicilia al Regno di Napoli, il re Carlo III di Borbone decise di coniare una nuova moneta in lega di rame, di valore certamente più basso rispetto alle monete in oro e argento che erano già in circolazione. Qualche abitante del Regno, allora, iniziò ad ironizzare e a dire che di lì a poco si sarebbero usati i biscotti al posto delle monete. Fu così che alcuni pasticceri catanesi cominciarono a riprodurre, sotto forma di dolce, le nuove monete di Rame introdotte dal re di Napoli ricoperte di granella di pistacchio, a voler riprodurre l’ossidazione del rame.
In ogni caso, qualunque sia l’origine del loro nome, le Rame di Napoli sono un dolce irrinunciabile durante la stagione autunnale. 🍂
E tu, conosci questi biscotti? Hai dei ricordi legati ad essi?
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