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La cripta dei preti morti a Gangi (Palermo)

  • MISTERI
Cripta dei preti morti: primo piano di una delle mummie

Come già accennato nell’articolo su Gangi, se non sei facilmente impressionabile, puoi visitare la cripta della Chiesa Madre, conosciuta come la cripta dei preti morti o “a fossa di parrini”.

Al suo ingresso si legge:

scendete o vivi a visitar la morte, pria che la morte a visitar voi scenda. Fu sempre bene prevenir la sorte”

Benvenuti…😅 

Le sale della cripta dei preti morti

Una volta scese le scale, ti ritrovi in due ampi saloni che ospitano 60 corpi mummificati di ecclesiastici morti tra il 1728 e il 1872. Sono allineati dentro delle nicchie; sopra ognuna di esse si trova una targa che riporta il nome, la data del decesso (sono morti tra i 40 e gli 80 anni) e un sonetto, che sintetizza l’operato del sacerdote mentre era in vita.

Le mummie tengono in posizione eretta grazie ad un palo invisibile e sono lì, che sembrano guardarti. Alcune sono tristi, altre sembra quasi che sorridano. È stato l’utilizzo della cera che ha reso possibile tutto ciò. La si usava, infatti, per integrare le orbite, il naso o il profilo labiale; in altri casi, invece, si è deciso di usare la cera per creare una vera e propria maschera funeraria.

Riguardo alle teste… Esse sono staccate dal corpo e fissate con un bastone.

Una delle due sale in cui sono esposti i preti mummificati
Una delle due sale della “fossa di parrini”

C’è poi un’altra stanza dove si trova un colatoio, ovvero il tavolo sui cui si posizionavano i cadaveri per la disidratazione e l’essiccamento naturale dei liquidi. Dopodiché si rivestivano i corpi con i paramenti sacerdotali.

Ospiti illustri nella cripta

Nella “fossa di parrini” puoi anche vedere il corpo del poeta Giuseppe Fedele Vitale, che fu medico e sacerdote, oltre che esponente della corrente letteraria dell’Arcadia in Sicilia. Morì suicida lanciandosi da un balcone in preda alla follia.

L’usanza di imbalsamare i corpi dei defunti ha origini molto lontane. Esistono diversi casi nel Sud Italia. Il più famoso è sicuramente quello delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, dove si trovano circa 8.000 mummie.

Curiosità. La cripta dei preti morti ospita un altare con tabernacolo, perché fino alla metà degli anni ’60 del secolo scorso, all’interno di essa veniva celebrata regolarmente messa. Praticamente gli ecclesiastici, sebbene fossero passati a miglior vita, continuavano a partecipare alla celebrazione liturgica (per non perdere le sane abitudini 🙂 ).

Inoltre, nel 2013, sono state scoperte  delle divise probabilmente appartenute alla Confraternita che gestiva la conservazione dei corpi. Insieme ad esse è stato rinvenuto un telo di cuoio con sei impugnature, che veniva utilizzato per trasportare la salma dalla cripta alla Chiesa per la celebrazione delle esequie.

La “fossa di parrini” ha suscitato l’interesse persino del National Geographic, che qualche anno fa ha finanziato una campagna di indagini radiologiche sulle mummie.

Insomma, se vai a Gangi, non puoi non visitare anche la cripta. Certo, non è come fare una passeggiata tra i campi fioriti, ma suppongo non sia necessario sottolinearlo 😀

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