Ciao, sono Francesca e l’uomo che vedi nella foto è mio nonno. Il suo nome era Corrado e se n’è andato qualche anno fa, lasciando nel cuore dei suoi cari un vuoto enorme. 💔
Era un uomo estremamente buono e di lui ho solo bei ricordi. Lo ricordo mentre cantava le canzoni dei cartoni animati o mentre ci metteva alla prova con gli indovinelli; ricordo quando guardavamo insieme e commentavamo i servizi al telegiornale sulle sfilate di moda e ridevamo a crepapelle per quello che i modelli indossavano coraggiosamente; lo ricordo mentre cospargeva il piatto di pasta con il peperoncino (che gli piaceva tantissimo, infatti ne aveva alcuni vasi fuori della porta di casa), mentre faceva solitari con le carte da gioco (li ho imparati da lui). Non parliamo poi dell’odore di sigaretta quando andavo a casa sua all’improvviso! Eh sì, perché credeva che nessuno di noi sapesse che fumava di nascosto 😀 Infine, lo ricordo mentre intrecciava la curina.
Cos’è la curina?
Curina è il termine in dialetto siciliano con cui ci riferiamo alla palma nana, che cresce spontanea in qualsiasi tipo di terreno, anche nella zona del fiume Belice. Oggi, purtroppo, a causa degli innumerevoli incendi, è a rischio di estinzione, per cui è stata dichiarata pianta protetta.
Normalmente le foglie vengono raccolte ad Agosto e lasciate essiccare al sole. Il periodo in cui vengono lavorate è l’inverno e non servono strumenti particolari. Le mani sono lo strumento principale, che lavorano con l’aiuto di aghi, filo e forbici.
U ‘ntrizzaturi
Il mestiere dell’intrecciatore (u ‘ntrizzaturi in dialetto) è, purtroppo, ormai quasi scomparso. È un vero peccato e per questo motivo ho provato ad imparare. Un giorno ho detto a mio nonno: “Nonno, insegnami a lavorare la curina”. Ha sorriso e si è seduto accanto a me. Le foglie erano ruvide, quasi taglienti direi, e le mie mani delicate non se lo aspettavano. Inoltre, devi avere un’ottima manualità, altrimenti la missione risulta praticamente impossibile. E io, come chi mi conosce bene sa già, sono molto più portata per la teoria che per la pratica. Fu così che abbandonai i miei buoni propositi dopo 10 minuti di inutili tentativi, con mio nonno che non smetteva di ridere 😀
Cosa si può creare con la curina
La curina è un materiale molto resistente e mio nonno realizzava scope, portabicchieri, portatovaglioli, ventagli e altro ancora. Ma il suo cavallo di battaglie erano le coffe. Si tratta di borse con due manici di cordicella che in passato servivano per contenere oggetti e alimenti, ma al giorno d’oggi sono uno degli accessori più apprezzati nel mondo della moda. Proprio per questo motivo, comprare una coffa è quasi proibitivo a causa dei prezzi stellari. Mio nonno, che aveva riempito la soffitta di casa con tutte le sue creazioni, le regalava a chiunque glielo chiedesse. Ne sono rimasti pochi pezzi e io li custodisco gelosamente. Scrivo questo articolo sia per tenere vivo il ricordo del mio caro nonno sia per cercare di farti conoscere il nostro passato e le nostre tradizioni nella speranza che non vengano perse.

Trovare un intrecciatore di curina è ormai davvero molto difficile. Tu ne conosci almeno uno? Se sì, hai mai pensato di provare ad imparare quest’arte? Io mi pento di aver perso quest’occasione…
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